lunedì 30 novembre 2009

Il presepe di Mons. Francesco Galloni


E’ forse l’unico presepe “bulgaro” presente in Italia. Un prodigio di creatività e di folclore religioso voluto negli anni ’30 da mons. Francesco Galloni, fondatore dell’Opera ecumenica “Pro Oriente” e primo animatore nella volontà di ricostruire la Villa del Fogazzaro a Velo d’Astico, distrutta durante la Grande Guerra.

Allora don Francesco si trovava per la sua missione in Bulgaria e volle commissionare le statue della Natività agli scultori della Val Gardena, poi allestito proprio a Sofia, nell’istituto Italo-Orientale “Pro Oriente” per il Natale del 1931.

Era stato concepito secondo lo spirito cristiano che fa rientrare nelle figure, nei loro costumi, nell’ambiente e in tutto il contesto rappresentato, anche la realtà della gente a cui viene proposta la Natività di Cristo, ecco dunque i costumi bulgari di alcune statue, uomini, animali e paesaggi della terra d’oriente.

Don Francesco aveva affidato la realizzazione delle statue a mani sicure come quelle dei migliori artigiani della Val Gardena, precisamente agli scultori di Ortisei che eseguirono alla lettera le precise e decise indicazioni del committente, creando con maestria tutta una serie di statue lignee, di notevole altezza (50-60 cm.).

Dopo un lungo viaggio in ferrovia erano giunte in tempo per il non facile allestimento nel salone del grande palazzo dell’Opera, a pochi passi dalla grande cattedrale ortodossa dedicata ad Aleksander Nevski.

Quando poi, per ordine del governo filosovietico andato al potere, la “casa” di Sofia fu chiusa, e a don Francesco fu impedito di rientrare in Bulgaria, quel presepe fu portato alla Montanina a Velo d'Astico.

Per molti anni, ad ogni Natale, veniva riallestito nell’ampio salone fogazzariano, occupandolo quasi per intero. Poi, con la progressiva chiusura delle Scuole dell’Istituto, la tradizione natalizia del caratteristico presepio non è stata più rispettata, salvo un paio di riapparizioni, l’ultima nel Natale ’96.

Nella rivista “Le vie dell’Oriente” del Natale 1931 così ne parla Renato della Torre a Don Galloni: “ Ai bimbi di Bulgaria quest’anno rechi un dono prezioso: il Presepio. Corresti in fretta attraverso i Monti Pallidi, in questo autunno, per giungere là dove s’apre una valle che ci apparve punteggiata di tremolanti e intermittenti luci a sera inoltrata…. E tu vedevi scendere dall’incanto delle solitudini alpestri, pastori e greggi e armenti, che mani abili della gente della Val Gardena dal duro legno composero statuette tanto vive per verità ed espressione, e poi le belve, la cui ferocia parve ammansirsi nella Santa Notte di Betlemme, e quindi una lunga carovana di cammelli e cortei d’elefanti e tutti correr verso Oriente a formare il presepio per la gioia dei bimbi di Bulgaria….”

Ora, la prossima rinascita del presepe “italo-bulgaro” che sarà riallestito alla Montanina, è qualcosa di meraviglioso: la gemma preziosa e unica fra tante poetiche Natività.


Il presepe nella foto è quello realizzato 10 anni fa, quello che vedrete quest'anno , beneficierà delle moderne tecnologie per illuminazioni ed effetti vari.

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